Viaggio nella realtà virtuale

Viaggio nella realtà virtuale

L’esperienza di un film in 3D al cinema è ormai cosa comune e, tutto sommato, vedere Iron Man che esce dallo schermo e vola verso di noi non fa più impressione. Allo stesso modo da circa vent’anni, cioè da quando i videogiochi come Doom sono diventati popolari, l’idea di muoversi all’interno di un ambiente tridimensionale utilizzando una visuale in prima persona è ormai cosa nota e acquisita. Diverso però sarebbe potersi immergere completamente in un ambiente virtuale estremamente realistico.

Vorreste andare in vacanza senza muovervi dalla poltrona, provare sport pericolosi senza rischio di farvi male o vivere i videogiochi in modo completamente diverso? Questa è stata la promessa della realtà virtuale (VR) fin dai suoi esordi negli anni Cinquanta, ma solo ora sta cominciando a essere realizzata grazie a nuove tecnologie alla portata di tutti. Cosa rende quindi la realtà virtuale così particolare? Due cose soprattutto: l’adattamento della scena disegnata al computer ai nostri spostamenti e il feedback che l’ambiente virtuale restituisce al nostro corpo.

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La vita artificiale dei robot

vita artificiale dei robot

Fonti d’ispirazione secolare per il cinema e la letteratura, i robot rappresentano il prototipo dell’uomo virtuale, ossia dell’uomo che da solo riesce a ricreare se stesso per mezzo del suo ingegno e della propria intelligenza. Il robot è dunque un meccanismo atto a imitare i movimenti dell’uomo e degli animali. Le leggende dicono che Archita di Taranto avesse costruito un colomba volante, Leonardo da Vinci un leone che presentava gli omaggi a Francesco I, Cartesio una fanciulla chiamata Arcine. Ma fu nel ‘700 che vennero fabbricati moltissimi robot.

Famoso il suonatore di flauto del Vaucanson presentato anche alla accademia delle Scienze di Parigi. Il movimento di questi robot era ottenuto mediante molle. Anche nel sec. XIX fu costruito qualche robot come, ad esempio, quello del meccanico viennese Faber, esposto a Londra nel 1880. In tempi piú recenti, benché questi meccanismi abbiano cessato di destare interesse e curiosità, di tanto in tanto qualche robot viene costruito.

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Nascita dell’industria nel mondo moderno

Nascita dell’industria nel mondo moderno

L’industria è l’attività umana che ha per scopo la trasformazione delle materie prime in prodotti finiti, pronti per l’uso, o in altri prodotti pronti ad essere ulteriormente trasformati, mediante una speciale organizzazione del capitale e del lavoro. Diverse sono le fasi attraverso cui c’è stata l’evoluzione industriale nel tempo. Una prima fase, che si estende dall’epoca delle società primitive al primo Medioevo, si può chiamare di famiglia o domestica: gli uomini sono divisi in piccoli gruppi economicamente autonomi. Ciascun gruppo basta a se stesso e non produce se non quanto prevede di consumare immediatamente o in un vicino futuro.

Per famiglia non si deve tuttavia intendere il gruppo che oggigiorno forma la base della società: la famiglia patriarcale è in genere assai numerosa e comprende, oltre all’avo e ai suoi discendenti che vivono con gli schiavi e i servi artificialmente incorporati nella familia. Il patrizio romano e il signore feudale sono capi di familiae composte anche da centinaia di persone occupate in attività diverse, tutte intese al soddisfacimento dei bisogni del gruppo. Già nella familia si osserva una rudimentale divisione del lavoro la quale si accentua allorché un membro di essa si stacca e va ad offrire ad altri il lavoro nel quale si è specializzato, dando luogo alla primitiva figura del salariato che lavora per conto d’altri la merce fornita da questi.

Il lavoratore ambulante a un certo punto smette questa caratteristica: si fissa in un luogo e non è piú lui che cerca il cliente ma il cliente che cerca lui. Non sono piú gli altri che gli dànno la merce da trasformare e gli utensili necessari, ma egli stesso che possiede scorte adatte e utensili. Non dispone ancora di salariati si fa aiutare dai familiari e da qualche allievo. Questa fase è caratteristica dell’economia urbana del Medioevo. Egli lavora soltanto per il ristretto mercato che gli sta intorno e si associa ad altri artigiani che esercitano la stessa sua attività, costituendo il germe delle corporazioni che tanta importanza hanno nella storia economica e politica medievale.

Come nasce un imprenditore?

Con l’evolversi della cultura, con l’aumentare della ricchezza, con lo svilupparsi delle comunicazioni e dei contatti tra città e città, tra città e magna, il mercato si allarga, le fiere diventano un formidabile mezzo per l’intensificazione degli scambi commerciali. La concorrenza di altri lavoratori del suo stesso mestiere, operanti in altre città e addirittura in altre nazioni, lo costringono a passare all’attacco, a cercare degli sbocchi fuori dal proprio tradizionale centro. Per far questo gli occorre un intermediario che gli indichi i mercati piú adatti, che lo informi del genere merce piú domandato, che si incarichi del trasporto, del collocamento prodotto, della riscossione del suo prezzo.

Questo intermediario ha prima esclusivamente la figura del mercante. In una fase successiva il mercante si trasforma in imprenditore, cioè ordina agli artigiani; con i quali ha rapporti, di fabbricare quella determinata merce in quel determinato modo, spesso fornisce la materia prima e gli utensili per lavorarla. L’artigiano perde i contatti coi clienti, lavora esclusivamente per l’imprenditore il quale in breve volgere di tempo diventa il padrone che dà un salario al lavoratore e conserva la proprietà della merce e degli attrezzi.

Depurare acqua con l’osmosi inversa

Non vi è mai capitato di sentir parlare di Osmosi Inversa? Stiamo parlano di quella popolare tecnica di depurazione in arrivo dall’America (dove risulta attiva da oltre 40). Può essere considerata a tutti la migliore soluzione per il rinnovamento delle acque.

Avere in casa un sistema di osmosi inversa, significa utilizzare un prodotto che sia in grado filtrare l’acqua dell’acquedotto per offrire una soluzione di qualità. L’osmosi in casa di solito avviene attraverso l’utilizzo di depuratori che utilizzano delle membrane semimpermeabili per rendere l’acqua del rubinetto perfetta da pere.

Come si ottiene il processo di Osmosi Inversa

Quando si parla di osmosi inversa nell’acqua è presente una pressione rispetto a quella osmotico, possiamo quindi parlare di un trattamento specifico chimico che si basa sulla permeabilità selettiva di ogni singola membrana. Le membrane per osmosi inversa sono il cuore dell’impianto e non valgono praticamente nulla se non sono state realizzate in maniera perfetta.

In questi casi si procede a installare un modulo che permette di ottenere un maggiore superficie con tanto volume per evitare ogni problema di intasamento.

Osmosi Inversa: Iperfiltrazione

Gli esperti parlano di depurazione a osmosi inversa come un processo in cui si forza il passaggio delle molecole di solvente dalla soluzione più concentrata a quello meno ristretta, ottengono una migliore pressione osmotica. Potete pensare all’osmosi inversa come a una membrana che trattiene le sostanze inquinati da una parte impendendone il passaggio nel rubinetto e permette di ricavare acqua pura.

Per questo scopo viene installato un impianto di infiltrazione sul lavandino di casa, che grazie a delle tecniche separative professionali riesce a produrre un impianto di osmosi inversa di qualità. Grazie a u trattamento di questo tipo, non potrete far altro che rimuovere tracce di fosfati, calcio, metalli pesanti e pesticidi che possono essere sempre presenti.

Attenzione solo un impianto a norma permette di ottenere la soluzione migliore di osmosi inversa, non servono a nulla le caraffe filtranti che in realtà non riescono ad offrire la stessa tecnica e lo stesso risultato di un modulo filtrante integrato nel rubinetto. Chi vuole conoscere il processo e la qualità dell’osmosi inversa, non dovrebbe far altro che ottenere dei vantaggi incredibili provando un bicchiere di acqua da rubinetto classico e uno ottenuto da osmosi inversa.

Vi accorgerete velocemente che i due gusti sono decisamente diversi e non si potranno mai considerare uguali le due tipologie di acque testate.

Connettersi al digitale con il cavo HDMI

Connettersi al digitale con hdmi

L’evoluzione tecnologica ha portato nelle case degli italiani nuovi strumenti che rendono l’utilizzo di tv di nuova generazione molto semplice e immediato. Con il termine HDMI si parla di uno standard digitale, appositamente realizzato per l’interfaccia dei segnali audio e video. La sua creazione risale al 2002 e oggi lo standard è approvato anche dai principali produttori cinematografici.

Cavo HDMI: un collegamento veloce e completo

Si tratta di un’interfaccia di tipo non compresso e digitale che permette di inviare in maniera contemporanea segnali multipli. In passato sono esistite altre e differenti tipologie di interfacce di collegamento ma grazie a questa evoluzione richiesta dai produttori è stato possibile integrare la nuova interfaccia su tv di ultima generazione.

E’ possibile ricollegare l’HDMI alla connessione scart, come essa può essere utilizzata tra diversi dispositivi audio e video ed è la soluzione ottimale per trasportare segnale di apparecchi digitali come i lettori dvd , monitor LCD, HD o al Plasma. Attualmente è in vigore la versione HDMI 2.0, che propone un supporto di risoluzione pari a 4k a 60 FPS, supporto con 32 canali audio che possono raggiungere la potenza di 1526KHz.

La classificazione dei cavi HDMI?

E’ possibile distinguere 5 tipologie di cavi HDMI, quello standard propone l’utilizzo con una banda limitata, la versione con Ethernet è in grado di trasportare anche il segnale di rete. Al terzo posto troviamo lo standard Automotive, creato appositamente per trasportare segnali audio e video all’interno delle automobili.

Per avere una banda maggiore c’è il cavo hdmi 10 metri HIGH SPEED, per una banda elevata e per gestire anche la risoluzione FULL HD o superiore, questa è la versione che viene utilizzata nella maggior parte delle situazioni visto che è compatibile con tutte le tv attualmente disponibili nelle case. Infine Hdmi High Speed con Ethernet, sempre la stessa velocità della versione sopracitata ma con connessione di rete integrata.

Un’altra domanda popolare è quella relativa ai formati supportati, ricordiamo che l’interfaccia HDMI è compatibile con tutti i formati video ( Pal, NTSC e ATSC). Le innovazioni tecnologiche hanno portato all’aumento della risoluzione di video supportata, inizialmente era di 1080 ma oggi ha raggiunto il formato 2160 in grado di supportare anche la tecnologia 3D.

Il sistema HDMI è dotato della protezione dei contenuti HDCP, una tecnologia utilizzata maggiormente dal settore cinematografico per allontanare il problema della pirateria. In tutti questi dettagli si nasconde il piccolo termini HDMI.

Aumentare la memoria dei dispositivi tecnologici: la micro sd

Aumentare la memoria dei dispositivi con micro sd

Su internet si sente parlare spesso di micro sd, il termine è l’abbreviativo di Micro Secure Digital, una scheda di memoria dalle dimensioni piccolissime rispetto ad altre varianti disponibili in commercio.

Questi piccoli ma importanti dispositivi elettronici, sono stati realizzati per espandere la memoria degli smartphone, tablet e altri strumenti di questo tipo, quindi è un elemento fondamentale che viene integrato per migliorare la vita di chi scatta tantissime foto da dispositivi tecnologici.

Come vengono catalogate le micro SD?

Nella maggior parte dei casi, le schede hanno dimensioni di 15x11x1 millimetro e sono disponibile da 2 a 128 GB. Bisogna sottolineare che esistono delle suddivisioni:

  • Mircro Sb con massimo 2Gb di memoria
  • MircroSDHC con 32 Gb e Micro SDXC con un minimo di 64 a un massimo di 2 TB.

Il primo standard è stato creato molti anni fa e oggi l’evoluzione di questi dispositivi è stata a dir poco elevata, possono essere integrati diversi formati, pronti ad offrire caratteristiche elevate per ogni tipo di strumento informatico ormai utilizzato ogni giorno.

Esistono anche delle classi delle varie schede di memoria, questa non è la caratteristica che ne dimostra la velocità massima ma quella minima. Moltissime persone non tengono conto di questo dettaglio e spesso si ritrovano con un prodotto che delude.

La velocità in fase di registrazione è fondamentale quando si registra un video HD, durante il salvataggio per diverse tipologie di video, viene offerta una velocità minima per ottenere in tempo reale una qualità di alto livello.

A ciascuno la propria micro

Per questo motivo non è semplice trovare quella che si adatta maggiormente alle esigenze personali; ricordatevi che le piccole schede sono in diversi tagli e con il passare gli anni la capacità di questi dispositivi aumenta.

Basta puntare su dispositivi che siano in grado di offrire una velocità minima di 8gb per aumentare in base alle vostre esigenze di salvataggio. Per esempio, per l’utilizzo di una micro SD all’interno di una reflex, di sicuro è necessario valutare la possibilità di avere delle caratteristiche fondamentali per ottenere buona qualità.

I fotografi sanno bene che almeno un 16 o meglio una 64gb è la soluzione perfetta per avere una buona micro SD. Soffermatevi anche su 10MB/s minimi, la velocità di scrittura e lettura migliore per avere buone prestazioni, presto saranno disponibili micro SD da 30 MB/s assicurati.

Bollitore elettrico e i suoi utilizzi

Bollitore elettrico e i suoi utilizzi

Le persone che scoprono per la prima volta il bollitore elettrico, spesso non riescono più a farne a meno. Un elettrodomestico che viene utilizzato tantissimo in cucina per scaldare l’acqua al mattino per fare il the, invece di aspettare la naturale ebollizione, in meno di un minuto si ha la possibilità di bere un caffè lungo o una bevanda calda. Con il bollitore elettrico si può scaldare anche l’acqua per la pasta e in un minuto e mezzo, potrete già metterla a cuocere senza lunghe attese.

Come si utilizza il bollitore acqua

Per prima cosa è importante inserire l’acqua e una volta raggiunta l’ebollizione, che avviene in pochissimo tempo, potete utilizzare i the che richiedono l’infusione in acqua bollente. Basta avere una presa di corrente a portata di mano e potrete gustarvi anche fuori casa la vostra tisana preferita, il tè o il caffè da bere durante il viaggio.

Solitamente il bollitore da viaggio ha una potenza di 600watt e una capacità di 0,4 litri di acqua, permette il riscaldamento dell’acqua in poco tempo ed è provvisto di un dispositivo per far spegnere in maniera automatica il prodotto. Inoltre grazie alla spia luminosa, potrete accorgervi se il sistema di riscaldamento è stato disattivato in automatico oppure no.

Da cosa è composto il bollitore elettrico

Il prodotto viene realizzato in plastica o pyrex, elementi che sopportano un elevato calore senza distruggersi. Al suo interno è presente una resistenza che riscalda l’acqua portandola ad ebollizione. La parte esterna è composta da una brocca con coperchio incernierato che viene posizionata su una base per ottenere l’alimentazione elettrica.

Il bollitore acqua elettrico non trasparente viene creato con una finestrella che permette di visualizzare a quale livello si trova l’acqua all’interno. In base alle esigenze si possono utilizzare accessori collegati all’utilizzo dell’elettrodomestico come cavo avvolgibile per il viaggio, controlli elettronici della temperatura ma di base il modello classico è quello che viene utilizzato in tutto il mondo.

L’evoluzione tecnologica ha portato alla creazione di bollitori elettrici senza fili, questa versione può essere trasportato ovunque basta effettuare ogni sera la ricarica alla base e ogni giorno potrete avere bevande calde in ogni situazione. In plastica, in acciaio o in vetro questo prodotto ormai è diventato comodo, utile e indispensabile per chi non può fare a meno della pausa te o caffè anche al lavoro o in vacanza.

Tutti i vantaggi della cyclette

Tutti i vantaggi della cyclette

Utilizzare la cyclette porta con se i suoi benefici, un’attività con questo strumento sportivo può essere seguita anche da casa e non per forza all’aria aperta. Fare un buon allenamento giornaliero, vi aiuterà a perdere calorie e ritrovare la forma perduta.

La Cyclette è molto popolare

Il termine deriva dalla lingua inglese, sta ad identificare uno degli strumenti ginnici più utilizzati al mondo, grazie alla sua grande diffusione, il prodotto nel corso degli anni è diventato sempre più piccolo e disponibile anche per chi non è giovani. Fare sport così, guardando la tv non fa correre il rischio alle persone anziani di cadere o di causare danni al proprio corpo.

Molti considerano la cyclette un attrezzo da camera ma non lo è affatto, è ormai integrato in palestre dove è possibile seguire un percorso di allenamento specifico in base all’attività motoria che si decide raggiungere. Utilizzarla non richiede istruzioni e soprattutto non comporta alcun tipo di contro indicazioni, basta solamente conoscere il tipo di percorso da seguire per ottenere dei buoni risultati.

Ogni quanto bisogna allenarsi con la Cyclette?

Le persone che si avvicinano per la prima volta all’utilizzo della cyclette, dovrebbe iniziare a svolgere il primo esercizio per un massimo di 10 minuti al giorno, almeno per le prime due settimane. Successivamente, potrete incrementare il ritmo passando da un paio di sedute di 20 a 30 minuti.

Questo utilizzo è molto consigliato ma di certo è richiesto anche qualche esercizio che permetta di scioglier i muscoli. L’obiettivo della cyclette da camera è quello di portare l’attività regolare di allenamento per 45 minuti due volte alla settimana. Il piano di allenamento dovrebbe essere così suddiviso:

  • 5 minuiti di riscaldamento
  • 20 di pedalata che aumenta poco alla volta di intensità e intervallata da picchi di velocità di 5 minuti e 5 di recupero

Inoltre non bisogna dimenticare i benefici della cyclette, che porta ad avere la giusta postura per evitare i problemi alla schiena. Assicuratevi che il sellino non sia inclinato e che l’altezza del manubrio e dell’impugnatura si adattino per rendere comoda la pedalata.

Grazie alla presenza di un vogatore alcune cyclette permettono di esercitare la pressione anche sugli avambracci per consentire un allenamento completo. I risultati finali si vedranno a livello muscolare e di dimagrimento, con un recupero della tonicità davvero elevato. Pedalare in maniera calma aiuta a sciogliere tutte le tensioni accumulate.

Curarsi con un elettrostimolatore

Curarsi con un elettrostimolatore

Facciamo un’analisi accurata di un prodotto che viene spesso utilizzato in maniera negativa per la salute. L’elettrostimolatore è un sistema tecnologico che viene utilizzato nei pazienti che hanno subito un infortunio o nella ginnastica pre operatoria o nei casi in cui è necessario riuscire ad mantenere un buon tono dei muscoli senza compiere alcun movimento.

Elettrostimolatore e fisioterapia

Il prodotto è di fondamentale importanza nelle pratiche di fisioterapia e in presenza di problemi patologici. Nella maggior parte dei casi viene utilizzato l’elettrostimolatore quando non è far possibile compiere il movimento, nei casi di atrofia del muscolo o quando è necessario mantenere almeno un po’ di tono per limitare danni permanenti.

Esistono altri casi in cui è importante utilizzare questo sistema tecnologico nello sport per tutte ottenere un buon riscaldamento, per la forza e la resistenza aerobica o per il recupero. Nel settore estetico invece, l’elettrostimolatore è fondamentale per il rassodamento, la tonificazione, la lipolisi e il drenaggio linfatico.

Come è composto un elettrostimolatore?

Il sistema integra al suo interno dei canali di uscita, ovvero delle vie di trasmissione degli impulsi, sono disponibili da 2 a 4 canali in base al modello e ogni canale va collegato ad un elettrodo che deve essere posizionato sul muscolo da trattare. In alcuni casi può essere necessario utilizzare dei cavetti sdoppiatori per stimolare il muscolo da diverse angolazioni.

Ogni canale di uscita è collegato all’impulso dell’intensità, essa va adattata al muscolo da trattare nel caso degli addominali si dovrebbe arrivare a 50mA, mentre per la zona pettorale è importante valutare i 35 mA, un valore superiore non è accettabile dal corpo umano.

Quindi con un normale elettrostimolazione con 2 canali è possibile stimolare un gruppo muscolare alla volta, mentre la versione a 4 permette la stimolazione di due gruppi. Solitamente ogni prodotto permette di seguire un programma di allenamento adatto a diversi scopi, con un minimo di 20 a un massimo di 45 minuti in base al tipo di contrazione che si desidera ottenere.

La durata può essere personalizzabile ma ricordatevi sempre di regolare l’intensità in modo da stimolare il muscolo fino alla soglia di tensione massima. Di base la frequenza a larghezza d’onda sono già inserite all’interno del programma tecnologia e non sarà necessario modificarli. Anche in questo caso tutti i dettagli e le forze di impulso, dipendono dal tipo di trattamento che si ha la necessità da effettuare.

La storia dell’autoradio

La storia dell’autoradio

L’autoradio è un apparecchio installabile a bordo di una macchina dedicato alla ricezione delle stazioni radio. La storia di questo prodotto è molto antica e si evolve nel corso degli anni, iniziamo con la sua creazione derivata dall’idea dei fratelli Paul e Joseph Galvin che fondano la Galvin Manufacturing nel 1928.

Quando è stato creato il primo modello di autoradio?

Il primo modello è nato nel 1930 ed era compatibile con tutte le auto d’epoca di un tempo, qualche anno dopo nacque la prima autoradio europea caratterizzata da un design più moderno. La sua posizione all’interno della macchina era all’interno del bagagliaio, dove veniva regolata tramite un comando apposito.

Passarono gli anni e anche la tecnologia basata si rinnovò, nel 1936 per la prima volta l’autoradio con ricetrasmittente fu integrata nelle auto della polizia americana. Ovviamente i modelli furono tantissimi e si aggiornarono sempre di più, fino ad arrivare nei primi anni 60 quando le autoradio venivano costruite a transistor.

Solo un italiano poteva rinnovare maggiormente il prodotto: Federico Faggin, creò un processore che permise di ricercare e memorizzare le stazioni radio. La successiva evoluzione avvenne nel 1963 quando fu realizzata la prima autoradio con lettore di cassetta e infine i primi esemplari con cd negli anni 80.

La diffusione dell’autoradio: Al via negli anni 70

La diffusione del prodotto aumentò a dismisura e nei primi anni 70 questo prodotto era un lusso ma anche uno strumento ricercato da tutti. Per questo motivo vennero realizzati i primi accessori da abbinare per consentire una migliore installazione e un ascolto della musica personalizzato.

Inizialmente venivano utilizzati dei tunnel centrali in legno utilizzati come supporto, poi sono stati creati i modelli in plastica e poi le mascherine in versione personalizzata. Ai giorni nostri le autoradio digitali sono già integrate nelle auto nuove, sono tecnologiche e gestibili direttamente dai comandi sul volante.

Sono passati i tempi in cui avere un accessorio di questo tipo sulla macchina era un lusso, oggi i moderni sistemi funzionano anche tramite collegamento USB e consentono di ascoltare la musica preferita direttamente dalla propria chiavetta.

In questo modo non esiste più il vincolo di utilizzare l’autoradio per l’ascolto di stazioni radio, i suoi utilizzi sono cambiati a parte quello relativo al cd che nonostante l’evoluzione tecnologica è rimasto inalterato nel tempo. Alcune auto vengono personalizzate con circuiti professionali che permettono di sfruttare la potenza dell’autoradio senza limiti e problemi di alcun tipo.

Comodità delle sedie da ufficio

Comodità delle sedie da ufficio

Esistono molti nomi per identificare le sedie da ufficio, alcuni le chiamano poltrone girevoli altri sedie. In ogni caso stiamo parlando sempre di quella tipologia di sedia imbottita, integrata su un asse che permette la rotazione a 360 gradi.

Come riconoscere le vere sedie da ufficio?

Chi non ha mai lavorato in uno studio professionale o fa poca attenzione ai dettagli, sicuramente non si sarà mai accorto di questi prodotti. Pensate che la prima sedia girevole fu creata da Thomas Jefferson, oggi vengono utilizzate non solo negli istituti pubblici ai giorni nostri fanno parte anche delle case dove le persone studiano o lavorano in totale comodità.

Il vantaggio principale nell’utilizzo di questo prodotto è la spalliera imbottita e solitamente rivestita in un tessuto simile alla pelle, con braccioli laterali in plastica, in pelle oppure in metallo. Non tutti i modelli sono uguali, infatti, alcune sedie girevoli da ufficio rhanno una reclinazione che arriva solo fino ad un certo punto, con un’altezza regolabile tramite sistemi pneumatici.

Le comodità da non sottovalutare

L’altezza delle sedie è regolabile, infatti, le versioni ergonomiche da ufficio devono essere così per offrire il maggior comfort possibile a chi passa tanto tempo seduto. La leva per la regolazione è il sistema integrato appositamente per questo motivo, per una buona posizione si dovrebbe avere un altezza che va dai 40 ai 55 centimetri da terra. I piedi sono posizionati sul pavimento con le gambe e le braccia orizzontali e parallele alla scrivania.

Molto importante anche la larghezza della seduta e la sua profondità, le sedie classiche dovrebbero avere una larghezza per sostenere ogni tipo di persona. I modelli comodi hanno le seguenti caratteristiche:

  • Larghezza da 43 a 50 cm con una seduta normale.
  • La profondità deve offrire all’utente di sedersi contro lo schienale.

Il supporto lombare per una sedia ergonomica offre il sostegno dalla parte inferiore è fondamentale, infatti, per avere il miglior comfort è quello di ottenere una regolazione anche a questo livello. In questo modo chi si siede può ottenere la misura adeguata in base alla curva della spina dorsale.

Non da meno lo schienale di una sedia da ufficio, che non dovrebbe mai superare i 48 cm, nei casi in cui risulti separato, deve poter essere regolato in altezza e inclinazione per offrire una curva naturale. Mentre nella versione ad unico pezzo è consigliabile avere una regolazione che permetta di spostarsi avanti e indietro.

Vedere un film come al cinema con il blu ray

Vedere un film come al cinema con il blu ray

Il lettore Blu Ray è entrato ufficialmente nelle case degli italiani dal 2009, a prima vista questi dispositivi assomigliano molto a quelli DVD ma propongono una qualità video migliore. La motivazione è molto semplice, i film registrati in questo formato, hanno una risoluzione elevata e i dettagli vengono proposti in maniera decisamente elevata. I film memorizzati con una risoluzione di 1920×1080 sono riconosciti in qualità HD, una DVD invece propone una dimensione di 720 e quindi si percepisce la differenza tra un lettore e l’altro.

Quali sono le caratteristiche interessanti del lettore Blu Ray?

Le differenze sostanziali tra i due formati sono innumerevoli, tenete a mente che il Blu Ray propone dati audio normali e non compressi, quindi all’interno di singolo disco, possono essere integrate diverse quantità di dati in HD. All’interno del lettore è presente un raggio laser molto più fine rispetto a quello occorrente per i DVD.

All’interno del dispositivo sono presenti diversi elementi: Dal Display in grado di visualizzare i comandi attivi, alla riproduzione o stop del disco. L’alimentatore è in grado di trasformare la corrente della rete elettrica in tensioni inferiori adatte per questo dispositivo, promuovendo un grande risparmio energetico. Al suo interno possono essere contenuti 2000GB di dati, ovvero 40 volte lo spazio di un DVD Single Layer.

Le diverse capacità di archiviazione del Blu Ray

Solitamente un Blu Ray propone capacità di archiviazione da un minimo di 23,3, 25 o 27GB. Con quest’ultima categoria di dischi e con la versione da 50Gb si possono ottenere dei risultati ottimali in termini di spazio di archiviazione. Come vengono protetti i dati dei film salvati su Blu Ray? Grazie alle tecnologie avanzate, il sistema utilizza l’Advanced Encryption Standard con chiavi a 128bit che cambiano ogni 6Kb di dati, in questo modo è praticamente impossibile che il film venga copiato dai pirati informatici e non sarà possibile visualizzarlo sui dispositivi non abilitati

Negli ultimi anni le evoluzioni del mondo Blu Ray sono stati innumerevoli, infatti, diversi studiosi stanno valutando la possibilità dei supporti video per ottenere maggiori qualità. Il lettore Blu Ray funziona in maniera semplice e grazie alle varie caratteristiche di archiviazione, garantisce la visione di film di alta qualità compressi. Infine, il Blu-ray riesce ad integrare nuove tecnologie di comunicazione in maniera perfetta ed il miglior risultato per gli appassionati di cinema. Un supporto di ultima generazione che offre standard di comunicazione diversi rispetto al dvd.

Come funziona il modem router Wi-Fi

Come funziona il modem router Wi Fi

In ogni casa è ormai presente un router Wi-Fi, dispositivo elettronico che permette di navigare velocemente con internet senza problemi di connessione. E’ necessario fare delle distinzioni tra le varie tipologie di router per capire che i router Wi-Fi sono diversi tra loro.

Conosciamo il Modem Router Wireless

Sicuramente è la tipologia adatta a voi che desiderate navigare sempre su internet e che utilizzi una linea telefonica. Infatti, il modem router wireless può essere collegato a internet con il cavo telefonico e offrire la connessione a banda larga su diversi dispositivi in maniera unica.

Ogni modello include diverse porte per effettuare il collegamento via cavo, per accedere a tutte la velocità della banda in linea diretta. Esiste il router che non integra le funzioni di modem e nella maggior parte dei casi, questo viene utilizzato solo per ridistribuire la rete fra diversi dispositivi che non si connettono a internet. I modem classici che permettono di collegarsi solo tramite cavo telefonico. Tutto dipende molto da come si vuole utilizzare il dispositivo e le proprie esigenze personali.

I dettagli di modem router Wi-Fi

Ogni modem router wifi si differenzia per alcune caratteristiche, scopriamo quali. Iniziamo dalle porte disponibili create per permettere sia il collegamento via Ethernet oppure USB. Nei modelli recenti sono state inserite anche le porte Gigabit che propongono una maggiore velocità di trasferimento dei dati nella rete locale rispetto a quelle Ethernet. Il terzo dato sono le classi Wi-Fi che vengono supportate dal modello, infatti esistono tre tipologie e ognuna di queste supporta una certa velocità di collegamento.

Si parte con la classe b che propone un collegamento a 11Mbps, la G con 54Mbps e la N che arriva fino a Mbps. La vostra connessione internet è una 20 Megabite? Il modem deve essere compatibile con la versione N. Il protocollo di collegamento viene fornito di solito dall’operatore telefonico e non centra nulla con il dispositivo. Alcuni modelli sono creati per offrire un livello di banda più elevata che poco alla volta, ideale per tutti gli utenti che desiderano conoscere la velocità di questi dispositivi.

I collegamenti senza fili avvengono in maniera immediata, grazie ai circuiti presenti nel modem router, solitamente i muri possono costituire un ostacolo che abbassa il livello del segnale e di conseguenza la qualità della navigazione. Il consiglio finale è quello di posizionare il modem router a una distanza massima di 5 metri

Usi e vantaggi di una chiavetta usb

Usi e vantaggi di una chiavetta usb

La chiavetta usb è diventata uno dei prodotti tecnologici più utilizzati al mondo, i termini per definire questo prodotto sono innumerevoli, per alcuni è conosciuta come chiave USB e per altri penna ma alla fine i risultati finali sono sempre gli stessi.

Come si usa la chiavetta usb?

Questo piccolo strumento è semplicemente una memoria di massa portatile dalle dimensioni ridotte che può essere collegata al pc attraverso le porte USB. All’interno della chiavetta usb vengono salvati tutti i documenti in una memoria flash che può avere innumerevoli dimensioni. La tipologia di protocollo che viene utilizzata per il trasferimento di dati dal pc alla chiavetta è di tipo standard conosciuto con il termine USB Mass Storage Protocol.

La compatibilità delle chiavette usb è stata assicurata per tutti i sistemi operativi da Windows a Mac OS. La velocità del dispositivo non dipende solamente dall’interfaccia ma anche dal tipo di memoria flash utilizzata. All’interno è presente un microchip dedicato, dove avviene il processo di lettura e scrittura, sono tanti gli utilizzi delle chiavette usb e vi permetteranno di ottenere a portata di mano tutti i documenti più importanti.

I vantaggi della chiavetta usb

Innumerevoli anche i vantaggi dell’utilizzo del download e upload di dati per la chiavetta Usb, la prima caratteristica è il minor ingombro possibile. L’evoluzione di questi dispositivi è cambiata nel corso degli anni, inizialmente furono lanciate con memorie molto ridotte, per poi evolversi e offrire dettagli sempre più elevati che permettono di offrire una grande capacità di spazio.

Questo supporto informatico è molto semplice da utilizzare anche per chi non è esperto di pc, al suo interno possono essere conservati documenti di testo, foto, mp3. Tutti i computer riconoscono immediatamente la chiavetta usb e il salvataggio dei file al suo interno è immediato, basta trascinare i documenti necessari all’interno della periferica o nella cartella già integrata nel dispositivo. Terminate le operazioni sulla chiavetta è fondamentale effettuare una rimozione corretta sul pc, quindi non bisogna estrarre subito il dispositivo, dovrete cliccare sulla barra delle applicazioni, cliccare sul simbolo della chiavetta e cliccare su “Rimozione sicura”. Dopo questa procedura potrete estrarre la chiavetta senza danneggiare il dispositivo o il pc.

Nei sistemi operativi Mac, esiste la possibilità di trascinare l’icona della chiave usb sul cestino, immediatamente verrà visualizzata la scritta “espelli”. La scelta dipende dal tipo di esigenze, la versione base propone 4Mb di spazio ma si può arrivare anche fino a 64 mb o 1 Tb. Ricordate di conservare con cura la chiavetta per evitare che si danneggi o subisca alterazioni.

Distruggi documenti: utile prodotto per mille motivazioni

Distruggi documenti utile per mille motivazioni

Il distruggi documenti è un prodotto tecnologico indispensabile per privati o aziende, infatti, per legge gli enti commerciali devono adottare delle misure per ridurre la perdita di dati sensibili relativi alla clientela. Ecco che il prodotto diventa un valido alleato per tutelarsi da circolazione inopportuna dei dati. Ma cosa si distrugge e come? Il distruggi documenti è fondamentale per eliminare i documenti che riguardano informazioni personali di qualsiasi genere, estratti conto e report bancari, dati riguardanti carte di credito o relativi a transazioni economiche, buste paga, documenti legali, liste fornitori e curriculum vitae.

Ovviamente possono essere distrutti nel giro di pochissimi secondi, anche tutti quei fogli dove sono presenti informazioni delicate sui vostri clienti e sugli acquisti effettuati. In privato possono essere eliminati, documenti con il vostro nome e cognome, una volta finiti nella spazzatura dopo esser stati tritati non avranno alcuna validità e nessuno potrà pensare alla possibilità di rubare i vostri dati.

Le mille varianti del distruggi documenti

Le varianti del distruggidocumenti sono varie: Leggero utilizzato solo per momenti occasioni private, quindi per un massimo di 20 al giorno tritati. Questa è la soluzione perfetta per chi non ha molti documenti da eliminare o per le piccole aziende che hanno un numero ridotto di dipendenti. Le altre versioni dipendono molto dalle vostre esigenze, di solito si utilizzano distrutti documenti veloci per chi ha la necessità di distruggere almeno 100 fogli al giorno.

Ovviamente ognuno di questi modelli, garantisce la massima sicurezza grazie ai livelli di protezione che sono suddivisi in base, medio e alto. Può capitare in maniera accidentale che la vostra cravatta vada ad inserirsi all’interno dello strumento bloccandovi, per questo motivo è molto importante cercare sempre di utilizzare il distruggi documenti nella maniera migliore. Esistono alcune precauzioni da prendere in considerazione:

  • Non inserite mai un numero di fogli superiore a quelli previsti da impostazioni di fabbrica
  • No anche ai fogli di plastica con adesivi o con punti metallici, il loro utilizzo non farà altro che rendere la superficie poco difficile da utilizzare

La sicurezza non è mai troppa, visto che i nuovi distruggi documenti lo permettono, quando non utilizzate il dispositivo, assicuratevi di poter posizionare la leva integrata su off o standby. In questo modo pur integrando un foglio se non avverrà lo sblocco manuale, il foglio non verrà ridotto a strisce sottili ma rimarrà bloccato.